Il sale, quando è poco è meglio!

Sia le proprietà biologiche che il sapore del sale comune ( NaCl = cloruro di sodio) sono dovute al sodio.

Il nostro organismo ogni giorno elimina fisiologicamente una quantità di sodio pari a 0,1-0,6 g di sodio e questa quantità va reintegrata con la dieta. Tuttavia non è necessaria l’aggiunta di sale nei cibi: per reintegrare tale perdita è sufficiente l’apporto di sodio naturalmente contenuto negli alimenti (fanno eccezione i casi di intesa e prolungata sudorazione).

E’ bene ricordare che 1 g di sale contiene 0,4 g di sodio e che un adulto in Italia consuma in media ogni giorno 10 g di sale (ovvero 4 g di sodio)… 10 volte più sale del necessario!

Inoltre il sodio che introduciamo con la nostra dieta non è solo quello che deriva dal sale che utilizziamo in cucina per la preparazione dei nostri piatti o che aggiungiamo a tavola per conferire una maggior sapidità: esso è contenuto naturalmente nell’acqua, nella frutta e nella verdura, nelle carni ecc.. , ed è presente in molti prodotti trasformati come ad esempio nei salumi ed insaccati, nei formaggi (soprattutto stagionati), nei prodotti da forno (biscotti, crackers, grissini…), o in prodotti utilizzati per conferire ulteriore sapidità ai cibi (salsa di soia, ketchup, dadi da brodo…).

Ma perché dare tanta importanza al sale? Il sale, se è consumato in eccesso, può favorire l’instaurarsi di alcune patologie tra cui: ipertensione arteriosa (pressione alta), problemi legati al cuore, ai vasi sanguigni, ai reni ed inoltre può essere causa di tumori allo stomaco e di osteoporosi a causa di maggiori perdite di calcio con le urine.

Pertanto, una riduzione dell’introito di sale nella nostra dieta è visto come un fattore di prevenzione per le patologie appena citate. Ma come fare?

  • Ridurre in modo graduale il contenuto di sale che si utilizza in cucina o si aggiunge a tavola: il nostro palato si adatta facilmente al consumo di cibi meno salati e dopo poco tempo tali cibi risulteranno per noi gustosi e giustamente saporiti mentre i cibi conditi come eravamo abituati in passato ci sembreranno adesso troppo salati
  • Utilizzare in sostituzione del sale spezie ( pepe, peperoncino, curry, noce moscata, zafferano) ed erbe aromatiche (prezzemolo, maggiorana, timo, menta, salvia, alloro, origano)
  • Esaltare la sapidità dei cibi con aceto o succo di limone (ricordo che aggiungere del succo di limone sulla carne è un ottimo metodo per rendere biodisponibile il ferro il quale viene “catturato”dalla vitamina C del limone)
  • Evitare l’uso di condimenti alternativi al sale come dadi da brodo, soluzioni granulari, salse di soia, ketchup, senape,…
  • Non aggiungere sale nella pappa dei bambini almeno per tutto il primo anno di vita

 

Fonti: Linee guida INRAN 2003

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